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La città di Sant'Elpidio a Mare è situata su
di una dorsale del Subappennino marchigiano (altitudine 251 m
s.l.m.) tra le bassi valli del fiume Tenna e del torrente Ete
Morto, a 9 chilometri dal mare Adriatico. Il nome storico della
località era "San Lepidio", "San Lupidio", Sancto Elpidio Majore
per distinguerlo da Sant'Elpidio Morico altra località della
Marca Fermana. Borgo di origine medievale, risalente
probabilmente al IX secolo, fu nei secoli successivi al centro
di aspri contrasti con il vicino Fermo; saccheggiato nel 1328
dalle truppe di Mercenario da Monteverde, inviò nel 1340 il
proprio esercito a occupare Fermo. Nuovamente distrutta da
Rinaldo da Montefeltro nel 1376, conobbe un lungo periodo di
decadenza da cui si riprese solo nei secoli XVII e XVIII.
Durante il periodo napoleonico, venne inglobata nel Dipartimento
del Tronto, il cui capoluogo era a Fermo. Nel 1828 Papa Leone
XII emana una bolla con la quale gli attribuisce il titolo di
città. Nel 1952, con la divisione del territorio comunale, il
porto divenne comune autonomo. Di straordinario interesse è
l'archivio storico, per la qualità dei manoscritti: pergamene,
bolle imperiali e papali risalenti al IX sec. Dal 1993 S.Elpidio
a Mare è sede di una prestigiosa Biennale di Grafica, con scambi
culturali con altri paesi europei. E' uno dei centri più
importanti del "distretto calzaturiero" piceno.
L'abitato conserva resti della cinta muraria (XIII e XIV
secolo), da vedere:
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il Palazzo comunale
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Chiesa San Filippo Neri XVIII sec.:
custodisce tele di Nicola Monti 1736-1795 e Carlo Gavardini
XIX sec., dipinti a tempera di Giovan Battista Ripani XIX
sec. e un organo di Gaetano Callido del 1794.
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Oratorio dei Filippini XVIII sec:
realizzato su disegno dell'architetto italo-francese
Valadier.
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Basilica Lateranense di Maria Santissima
della Misericordia: tele di Andrea Boscoli 1603, Andrea
Lilli 1602, volta attribuita a Giuseppe Bastiani e Cesarei;
organi di Pietro Nacchini del 1757 e Gaetano Callido del
1782.
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Perinsigne Collegiata XIII sec.: dedicata
al Santo Patrono Elpidio racchiude importanti opere d'arte
come il sarcofago romano IV sec d.c., la pala raffigurante
la crocifissione dipinta da Palma il Giovane XVI sec., la
tela "Madonna del Carmine" del Pomarancio XVII sec., un
pregevole crocifisso ligneo di scuola toscana XVI sec.,
prezioso organo di Gaetano Callido del1765.
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Torre Gerosolimitana (o dei Cavalieri di
Malta) XIV sec.: ha una struttura che ne fa un unicum in
Italia; nel Medioevo ha rappresentato la testimonianza più
alta della presenza dei Gerosolimitani, assumendo una forte
connotazione mistico-religiosa e con l'età moderna è
divenuta il simbolo della civitas, l'elemento in cui
riflettere i valori condivisi della municipalità.
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Chiesa della Madonna dei Lumi XIV sec.:
ne resta solo l'imponente facciata, l'oratorio della stessa
si trova l'altare in pietra d'Istria del 1371 eretto per
conservare la sacra Spina della corona di Cristo è stata
sede del primo convento agostiniano XIII sec. nel quale
studiarono San Giacomo della Marca e San Nicola da
Tolentino.
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Chiesa di San Giovanni Battista: annessa
all'antico convento dei Frati Minori Osservanti, reca sui
muri esterni tracce di archi e decorazioni di origine
romanica.
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Chiesa dei Cappuccini XVII sec.: tipica
struttura francescana, all'interno conserva opere della
scuola dei pittori fermani della famiglia Ricci XVIII sec.
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Santuario della Madonna degli Angeli XV
sec.: all'interno conserva testimonianze pittoriche
attribuite alla scuola di Lorenzo Salimbeni.
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Basilica Imperiale di Santa Croce al
Chienti IX sec.: è quello che rimane di uno dei più
importanti e potenti insediamenti monastici dell'alto
Medioevo nelle Marche, l'imponenza della struttura consente
di capire quanto sia stato importante il ruolo svolto
dall'Abbazia tra il IX e il XIII sec.
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Pinacoteca Civica "Vittore Crivelli".
Ospita due importanti sezioni. La sezione antica, oltre alla
sala degli argenti, custodisce un gran numero di tele e
dipinti di pregevole importanza, tra i quali, il Polittico
costituito da 18 pannelli raffigurante "L'incoronazione
della Vergine, Santi e Pietà" ed il Trittico ad oggetto "La
Visitazione", entrambe opere della fine del '400 del grande
pittore veneto Vittore Crivelli; nonché "L'Assunzione della
Vergine" del Tizianello firmata e datata1564 e la "Madonna
del Rosario" del pittore fiammingo Ernest De Schaychis.
Nella sezione moderna, invece, è possibile ammirare una
ricca collezione di incisioni di artisti nazionali e
stranieri.
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CONTESA DEL SECCHIO
Nata nel 1953, è la più antica rievocazione storica
delle Marche. L'organizzazione, la tradizione, il pregio del
corteggio storico, composto da oltre 800 figuranti,
l'attaccamento all'evento da parte dei cittadini elpidiensi,
ne fanno una delle più riuscite rievocazioni a livello
nazionale, nonché uno degli appuntamenti più affascinanti
dell'estate marchigiana.
La Contesa, che si disputa da sempre la seconda domenica
d'agosto, vede le quattro contrade storiche del borgo
elpidiense affrontarsi nel gioco del pozzo. Quest'ultimo fa
riferimento alla leggenda medievale secondo cui i giovani
delle contrade di Sant'Elpidio, San Giovanni, Santa Maria e
San Martino si sfidavano ogni anno in un gioco con la palla
per decretare il diritto ad attingere per primi l'acqua al
pozzo cittadino. Il gioco consiste in un girone all'italiana
di sola andata fra le quattro squadre, in cui lo scopo è
centrare il pozzo prima della squadra avversaria. Ogni
partita dura dieci minuti, ogni pozzo vale cinque punti,
mentre ogni errore al tiro costa una penalità di un punto.
Vince la Contesa e si aggiudica il Secchio, un oggetto di
rame cesellato, a cui ogni anno viene applicata una
targhetta d'oro da parte della contrada vincitrice.Oltre
alle quattro contrade storiche, che si disputano il Secchio,
partecipano alla Contesa anche le delegazioni foranee: Borgo
Marinaro, Marchesato di Santa Caterina, Castel di Castro,
Angeli Custodi.
Comune di
Sant'Elpidio a Mare sito web :http://www.santelpidioamare.it
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